1 Attimo in Forma: AZIENDA LEADER NEL SETTORE WELLNESS E PROTEICO, MAIN SPONSOR DELLA GEVI NAPOLI BASKET FRESCO VINCITORE DELLA COPPA ITALIA.
«Qualità e gusto per prodotti accattivanti, ecco tutti i
segreti di 1 Attimo In Forma»
Tra i main sponsor della Gevi Napoli Basket trionfatore della Final Eight c’è 1
Attimo In Forma, azienda leader in Italia del segmento wellness e proteico.
Dei recenti successi sportivi e dei progetti futuri ne abbiamo parlato con il
Ceo Cristiana D’Alessio.
In primis si parte col riconoscere a Cristiana la grande popolarità dei
prodotti di 1 Attimo in Forma, tante le persone che di rientro dalla spesa
esultano per aver trovato il modo di tenersi in forma senza sacrifici. Insomma,
queste barrette sono veramente buone…
«Grazie! Questo è per noi sempre un bel complimento ma anche
una sfida e uno stimolo costante; è infatti una delle nostre promesse
principali, coniugare qualità oggettiva con gusti accattivanti e fruibili; lo snack,
il take away wellness si è profondamente modificato e il nostro consumatore tipo
è esigente. Guarda i valori nutrizionali ma non accetta più di punirsi con
prodotti men che appetitosi. A noi il compito di rappresentargli sempre valide
alternative che non lo deludano».
E questa scelta dice Cristiana “non punitiva” ha aperto a un mercato
crescente, non solo quello degli sportivi praticanti ma anche quello di chi
vuole provare comunque a stare in forma.
«Esatto. Il mondo del proteico si è democratizzato e ormai è
entrato per molte famiglie nell’uso quotidiano. “A ognuno la sua forma” è il
nostro motto perché è giusto aspirare ma è corretto e consapevole accettare,
accettarsi, esprimendo il nostro massimo potenziale con le sue performance e i
suoi limiti e questo lo vogliamo raccontare soprattutto ai giovani bersagliati
da immagini di perfezione che non corrispondono sempre alla realtà. Da qui la
nostra scelta di affidarci anche sui social a commenti sinceri fatti da gente
autentica; meglio una critica che ci migliora di una lode sperticata e non
sentita».
Pochissime le critiche, considerando inoltre che i dati Nielsen accreditano
decine di milioni di unità vendute…
«E noi per questo dobbiamo dire grazie ai Retail che ci danno fiducia e ci
ospitano sui loro scaffali e ai tanti consumatori che ci hanno scelto e si sono
fidelizzati negli anni. Senza il sostegno degli uni e degli altri i nostri
progetti sarebbero stati irrealizzabili».
Tornando al motivo originario di questa analisi, si
arriva al punto. Come mai il basket e la Gevi Napoli Basket?
«Era un po’ che pensavamo con tutto il team a una
sponsorizzazione in ambito agonistico. Una mattina chiamiamo la Gevi Napoli
Basket e ci risponde Michela Di Marco che scopriremo essere l’inesauribile
anima organizzativa della squadra. Ci fissa un appuntamento con l’amministratore
delegato Alessandro Dalla Sala, 20 minuti di colloquio e torniamo con il
contratto firmato. Serietà, professionalità e umiltà. Ci siamo sentiti subito
accolti come in famiglia, corrisposti nei valori fondanti della nostra attività
imprenditoriale. Quando abbiamo conosciuto Federico Grassi, Francesco Tavassi e
Alfredo Amoroso la convinzione si è tramutata in certezza. Eravamo nel posto
giusto».
Che poi fosse anche il momento giusto visto anche il
trionfo nelle Final Eight, bisognava essere dei veggenti…
«È vero, è stata una gioia veramente indescrivibile la conquista della
Coppa Italia, frutto dell’intelligenza tattica del mister e del gran cuore di
questo gruppo di atleti straordinario… anche se avevamo avuto la nostra
soddisfazione già da dietro le quinte».
Cioè?
«Quando, dopo 10 giorni che avevamo inviato i nostri
prodotti, il responsabile dell’area tecnico-sportiva Pedro Llompart ci ha
comunicato che avevamo superato tutti i test nutrizionali e anche il gradimento
dei giocatori… eravamo oltre che sponsor l’azienda scelta per l’integrazione
proteica della Gevi Napoli Basket, dalla prima squadra alle giovanili».
Coltivare le giovani generazioni sembra un must di 1
Attimo in Forma. Sono i futuri consumatori?
«In realtà vorremmo impegnarci nel costruire una cultura
alimentare che cammina di fianco a una cultura dello sport praticato,
un’alimentazione sana e consapevole che fa da stimolo alla pratica dello sport
attivo anche perché questa meravigliosa terra è piena di talenti e
potenzialità. Perché dobbiamo attendere che ce li portino via, quando possono
esprimersi nella loro città?».
Sembra un manifesto programmatico, un documento da
condividere con le istituzioni, magari con gli assessori alla cultura e allo
sport.
«Ma ora che facciamo? Mi rubate il mestiere…? Concorrenza
come veggente? E poi se dico tutto che cosa ci raccontiamo nella prossima
chiacchierata?».
Ha ragione Cristiana, alla quale vanno solo ringraziamenti
per questa piacevole chiacchierata.
«Vado via pensando i successi, quelli che durano. È proprio
vero che si fondano sull’umiltà…».
